martedì 21 aprile 2009

INTERVENTO DEL COMITATO AL CONSIGLIO COMUNALE APERTO

A nome del Comitato Antinucleare

rivolgo a tutto il Consiglio Comunale un ringraziamento per l’efficace intesa nella stesura del documento che intende respingere la minaccia di costruire una centrale nucleare sul nostro territorio. Questo accordo va maggiormente apprezzato poiché rispetta la volontà dei cittadini di San Benedetto Po, già categoricamente espressa con il referendum del 10 Marzo 1985, nel quale il 90% disse ‘NO’ al nucleare.

Siamo fermamente convinti che l’approvazione di tale documento non debba essere un punto d’arrivo ma, al contrario, l’inizio di una serie di proposte e azioni capaci di contrastare in modo efficace l’ipotesi di un insediamento nucleare sul nostro territorio.

Il primo obiettivo è di creare un fronte collettivo del ‘NO’, aggregando e coinvolgendo la maggior parte dei comuni vicini; in seguito anche la Provincia dovrà essere stimolata ad appoggiare il nostro fronte con atti concreti.

Il Comitato anti-nucleare, da poco ricostituito ma già molto numeroso, offre piena collaborazione per concretizzare iniziative che coinvolgano tutti i cittadini e spera allo stesso tempo che l’Amministrazione consolidi con il suo supporto e la sua presenza le azioni avanzate dal Comitato. E’ fondamentale inoltre che l’assemblea dia ampio mandato al sindaco affinché possa manifestare in ogni occasione le ragioni del nostro ‘NO’.

Condanniamo la manipolazione ideologica messa in atto da chi organizza convegni propagandistici dal titolo ‘ATOMO O CANDELA’, il cui obiettivo è instillare l’idea che l’unica alternativa al nucleare sia un inesorabile ritorno al passato. Questo è un messaggio demagogico che cela l’assoluta mancanza di argomenti in favore del nucleare.

La nostra battaglia contro le centrali nucleari è una battaglia di razionalità perchè dopo tanti anni di approfondimenti siamo oggi più che mai in grado di fornire un elenco di solide e ragionevoli argomentazioni contro la costruzione di nuove centrali nucleari:

1) Non sono necessarie e non sono una fonte di energia abbondante
In Italia non abbiamo bisogno di nuove fonti di produzione di energia elettrica avendo già una capacità produttiva quasi doppia al nostro fabbisogno interno. Le centrali nucleari vengono sempre associate al concetto di energia elettrica abbondante, mentre le 440 centrali nucleari attive nel mondo coprono solamente il 15% del fabbisogno elettrico mondiale, che a sua volta rappresenta solo il 20% del fabbisogno energetico complessivo. Mettendo insieme i due dati si scopre che l’energia nucleare serve a soddisfare un misero 3% del fabbisogno energetico globale. Negli ultimi anni gli impianti a energia eolica da soli hanno effettuato il sorpasso sul nucleare e su di essi si sta puntando in molte parti d’Europa e del mondo.

2) Non sono economicamente profittevoli
Negli Stati Uniti, a partire dal 1978 non sono più state costruite nuove centrali nucleari, a causa degli ingenti costi legati alla tecnologia del nucleare, la decuplicazione del prezzo dell’uranio, i parametri di sicurezza e affidabilità elevatissimi, l’annoso e costosissima problema delle scorie, etc.

3) Sono nocive, anche in condizioni di normale funzionamento
• Durante il normale funzionamento emettono bassa radioattività, la cui esposizione continua risulta gravemente nociva e cancerogena.
• I piccoli incidenti vengono spesso minimizzati o addirittura taciuti, in base al principio del rischio ‘accettabile’. Ci domandiamo, accettabile per chi? Di certo per loro, nient’affatto per noi.
• La maggior parte degli esperti sottolinea la bassissima probabilità che possano verificarsi incidenti gravi. Nessuno tuttavia, e sottolineo nessuno, è in grado di escludere categoricamente tali disastri di cui tutti noi conosciamo le conseguenze catastrofiche.

4) Non esiste soluzione sicura per lo smaltimento delle scorie tossiche
Non possiamo dimenticare che non si è ancora trovata una soluzione credibile e definitiva al problema delle scorie. Qualsiasi soluzione finora ideata è cronicamente insicura e pericolosa. Del resto, come si può pensare di trovare una soluzione permanente a un problema che avrà ricadute negative per decine di migliaia di anni?

Il Comitato crede che questi argomenti provino l’assoluta infondatezza della soluzione nucleare in riposta alla sfida energetica del nuovo millennio.

Tale considerazione aveva già un valore 30 anni fa quando iniziammo la nostra lotta al nucleare e assume oggi un valore molto maggiore. Oggi infatti il nucleare viene screditato da alternative tecnicamente praticabili, economicamente convenienti e sopratutto pulite che si stanno affermando con grande forza.

Questa deve essere l’unica vera sfida: un progetto che veda coinvolti tutti i cittadini che devono essere informati e consapevoli dell’importanza dei propri gesti quotidiani per progettare un futuro veramente sostenibile basato sulle fonti rinnovabili insieme con la riduzione degli sprechi e continui sforzi di miglioramento in termini di efficienza.

Trenta anni fa lottammo come Don Chisciotte contro i mulini a vento e quella sfida fu vinta. Ora è il momento di coalizzarsi ancora e questa volta lottare tutti insieme per i mulini a vento.


Comitato Anti Centrale Nucleare
e per le Energie Rinnovabili

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